tratto dal sito di Newton 30 maggio 2007
Specie misteriose nascoste negli abissi dell'Antartide
Biologi marini di 14 centri di ricerca in tutto il mondo hanno scoperto 700 nuove specie animali che vivono nel mare antartico ad oltre 6.000 metri di profondità
Crostacei carnivori, vermi nuotatori, ragni giganti. Non sono i protagonisti di un nuovo film dell'orrore, ma alcune delle oltre 700 nuove specie di animali marini che gli scienziati del progetto Andeep (Antarctic benthic deep-sea biodiversity) hanno trovato nelle profondità dell'Oceano Antartico. Lo studio, pubblicato su Nature, è stato portato avanti da 14 centri di ricerca di tutto il mondo.
"Quello che secondo gli esperti sembrava essere un noioso abisso con poche specie animali si è rivelato un ambiente dinamico e biologicamente ricchissimo - sostiene Katrin Linse, biologa marina del British Antarctic Survey - l'aver trovato questo tesoro straordinario di vita marina è il primo passo per capire la complessa relazione tra l'oceano profondo e la distribuzione della fauna negli oceani".
I ricercatori, a bordo della nave oceanografica tedesca Polarstern, hanno scandagliato le profondità della parte atlantica dell'Antartide fino a 6.348 metri. La "pesca" ha portato alla scoperta di oltre 700 specie catalogate come sconosciute, di cui 585 solo di crostacei. Fra queste, vi sono vermi nuotatori, ragni giganti e una specie di crostaceo carnivoro capace di captare la presenza del cibo a grandi distanze e di muovere verso di esso, che spesso viene usato come deposito di cibo dai polpi che lo trasportano in giro per mangiarlo all'occorrenza. Tutti i nuovi animali hanno mostrato un grande livello di adattamento alla profondità, anche se qualcuno ha conservato alcune caratteristiche della vita più in alto, come gli occhi, incapaci però di vedere nel buio totale.
"Il numero di specie che abbiamo trovato - spiega Angelika Brandt, ricercatrice del museo zoologico di Amburgo - è incredibilmente alto e inaspettato".
Secondo lo studio, l'oceano profondo sotto l'Antartide può essere considerato come la culla della vita di tutte le specie marine globali, perché le sue acque per effetto delle correnti sottomarine raggiungono tutto il pianeta. Uno dei quesiti a cui i ricercatori hanno cercato di dare risposta è anche se le specie animali siano arrivate a quella profondità dalle acque soprastanti o viceversa.
"I nostri risultati sembrano confermare la prima ipotesi - spiega ancora Brandt - queste specie potrebbero essere arrivate in profondità dopo l'ultima glaciazione, quando cambiamenti nelle correnti sottomarine hanno portato a un rimescolamento delle specie. Oltre a quelle del tutto nuove, abbiamo trovato numerose specie viste prima solo in zone completamente diverse del pianeta, a conferma del fatto che l'antartico è un grande serbatoio per la biodiversità di tutti gli oceani".
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