giovedì 2 febbraio 2012

Le sirene Omeriche


di Vito Foschi

L’immagine della sirena si è stratificata nel tempo assommando miti diversi e racconti moderni, rendendola completamente diversa dalle sue origini greche ed oggi se proviamo ad immaginarla, ciò che ci viene in mente è l’immagine di splendide donne-pesce che attirano i naviganti che si trovano nei paraggi con un canto seducente: insomma un personaggio a forte carica erotica completamente diverso dal mito greco.

L’opera più antica che cita le sirene è l’Odissea, opera che potrebbe essere una trascrizione di racconti orali e risalire quindi ad un periodo molto antico. Ricordiamo brevemente l’episodio: Ulisse è messo in guardia da Circe del pericoloso canto delle sirene e si premura di tappare le orecchie dei suoi compagni con della cera, mentre lui da curioso qual è, deciso ad ascoltare, si fa legare strettamente all’albero della nave senza tappi. La seduzione del canto delle sirene è basato sulla promessa di rilevare la conoscenza, e non su un richiamo sessuale e si capisce il fascino straordinario esercitato sul curioso Ulisse, che pur di ascoltare si espone al pericolo.
Le sirene non sono descritte nelle loro fattezze, e ciò porta ad ipotizzare che la loro immagine era patrimonio comune di chi leggeva l'Odissea. Per farci un’idea delle loro fattezze possiamo esaminare le  rappresentazioni pittoriche su ceramiche e vedremo qualcosa di completamente diverso della donna pesce: un essere metà donna e metà uccello. La forma è molto simile a quelle delle arpie e ben lontano dall’immagine comune. Dopotutto, se la caratteristica delle sirene è il canto è naturale aspettarsi una creatura cha abbia caratteristiche d'uccello e non di pesce.

Ma come si è giunti alla trasformazione della sirena-uccello in sirena-pesce? L’unico mito greco che si avvicini all’idea della donna-pesce è quello di Tritone figlio di Poseidone che aveva la parte inferiore del corpo a forma di pesce, in particolare veniva rappresentato con due code e descritto con un forte appetito sessuale. Le prime raffigurazioni di donne pesce risalgono al medioevo e molti studiosi hanno ipotizzato una fusione dei miti greci con leggende di origine nordica portate dai popoli che invasero l’impero romano. Nel XI secolo troviamo rappresentazioni di sirene-pesce nei mosaici di Ravenna e di Otranto, e possiamo dir concluso il processo di trasformazione della sirena. Altra caratteristica della moderna sirena è il canto seducente frutto dell’acculturazione cristiana che le trasforma in simboli della lussuria che fa perdere l’intelletto all’uomo.

Il passaggio dal cielo al mare non è così casuale. Dietro la scelta di un animale piuttosto che un altro c’è una precisa scelta simbolica; gli uccelli partecipano della natura del cielo e in qualche modo della natura divina e ciò coerente con le sirene dispensatrici di conoscenza. Il mare rappresenta il pericolo e le sue creature possono avere la natura di esseri dispensatori di disgrazia o di salvezza, ma oltre a ciò rimanda all’abisso primordiale e i suoi abitanti conservano un che di primitivo e selvaggio. Tritone è descritto con un forte appetito sessuale e così la sirena medievale, simbolo di lussuria diventa una creatura marina.

Sarebbe interessante indagare sulle leggende nordiche che hanno mutato la “forma” della sirena, ma ciò esula da questo articolo.

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